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Resine e carte
OPERE
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TESTI di: Roberto Gramiccia e di Giorgio Bonomi
 
GENERAZIONE ASTRATTA di Giorgio Bonomi - 2009

Così ci piace presentare questa selezione avendo ben presente che certamente ci sono molti altri giovani artisti che percorrono vie limitrofe alla nostra, che già Claudio Cerritelli nelle sue, oramai annose, ricerche suII'aniconicità ha proposto, e continua a farlo, artisti "astratti", legati sia all'astrazione più tradizionale che a quella più innovativa; siamo però convinti che i nostri artisti presentino delle radicali novità pur restando nella scia di quel grande fenomeno storico da cui prendiamo il nome, "astrattismo" appunto.
Se prima l'astrazione era realizzata con II segno e con il colore, con certe rigidità -estetiche ed etiche, al contempo - quali il mondrianiano divieto dell'uso della linea diagonale e dei colori che non fossero i tre primari, il bianco e il nero ed il loro mediano, il griglo, ora I giovani artisti possono muoversi - senza però derogare alle regole, agli imperativi estetici ed etici, che ovviamente sono diversi da quelli degli anni Venti - con grande Iibertà operativa, quindi abbiamo una notevole possibilità nella diversità del segno, della cromia, del materiali.
Se in tutta la pittura astratta, almeno per quella geometrica, è stato valido il motto "less is more" (il meno è il più), ora la "riduzione" può evitare quella "rigidità" che porta, per esempio, Malevich a realizzare un quadro di un solo colore, in tal modo il monocromo attuale è meno parsimonioso, essendo tale non per a contrazione dei colon bensì per il risultato finale derivato dalI'utilizzazione di diversi colori. Anche il "segno" si arricchisce, così da semplice segmento può trasformarsi in letteratura o in cifra.
Queste brevi righe dovrebbero facilitare l'introduzione ai singoli lavori degli artisti che testimoniano, in tutto o in parte, l'assunzione dei termini concettuali e fattuali di quanto affermato.
Adele Lotito abbandona i colori soliti della pittura e per "colorare" il supporto, sempre di alluminio, si serve del fumo di una candela, del nerofumo - raramente aggiunge un colore, e in questo caso si tratta unicamente del rosso - e delle resine: ne risulta una composizione scura, con tutte le variazioni del nero fino ad un grigio chiaro, sulla superficie affiorano un insieme di cifre arabe, che possono esser o meno accompagnate da lettere dell'alfabeto latino, così da sintetizzare due cardini della cultura occidentale. Ci appare interessante l'uso del numero anche perché questo è un segno astratto non solo nella grafia ma nel suo stesso fondamento, infatti le lettere costituiscono le parole che rimandano ad un oggetto o un concetto "reali", la matematica invece è l'astrazione per eccellenza, non esistendo in natura, come un albero o l'amore, né i numeri né le linee o i punti.