Graffi e smalti
OPERE
d

DE-FORMA di Chiara Materazzo - 2007

Non guarda nulla; trattiene dentro di sé il suo amore e la sua paura: ecco, lo Sguardo è questo.
Roland Barthes, nella sua Nota sulla Fotografia, ci insegna la molteplicità dei piani dello sguardo, II saper osservare oltre le apparenze, Ia necessità di guardare aldilà di due occhi spalancati, in cui sono racchiusi i sentimenti umani più profondi.
Nel lavoro di Adele Lotito torna la facoltà della vista come strumento di conoscenza, come lettura stratificata, che oltrepassi i limiti apparenti della percezione visiva e sensoriale.
Attraverso la dissolvenza delle forme, che rimanda alle nuvole del cielo, l'artista abbatte gli ostacoli che l'occhio umano percepisce, cogliendo aspetti della realtà non solo apparenti. II suo universo intimo, profondo, platonico, è quanto di più reale si possa descrivere, un io trascendentale, per utilizzare la definizione di Husserl, che racchiude in sè la possibilità di tutto ciò che nelI'io empirico trova origine, dunque la realtà stessa, poiché in esso ce la possibilità di tutto ciò che ci circonda.
Adele lavora sulla patina che il fumo lascia sulle superfici, siano esse carta, legno, alluminio. Ciò che le interessa è opacizzare con la pittura il supporto, unendovi ora l'oro, ora l'argento, annullando i binomi formale-informale, chiaroscuro, luce-colore.
Di fronte al Dittico Silenzio 2, o alle opere Infinito, Prezioso, Luna, veniamo rapiti da un lirismo vorticoso, come il segno lasciato dal fumo, spinti verso le profondità della materia polverosa e scura, fino a toccare il fondo, e risalire al cielo. Le superfici, rese opache, danno il senso dell'ombra, così come respirano, alleggerite nell'aria, fluttuando sospese tra la terra e il cielo, in un senso di indeterminata contemplazione, caratteristica ricorrente nelle sue opere.
La difficoltà dell'osservazione rappresenta il suo, come il nostro, inconscio.
L'arte, contro un sistema globalizzante e alienante, ha il merito di spingere l'animo verso un altrove. La conoscenza e l'intelligenza, scrive Jean Dubuffet, sono strumenti deboli in confronto aII'immaginazione. Le idee sono un gas inerto. Proprio quando l'immaginazione è accecata I’intellettuale rialza la testa.
Adele propone una visione dell'universo libera, alla ricerca di una verità alterata, e di una bellezza senza schemi né vincoli.